Vi ho
lasciato a Giugno del 2014, quando a 9000 piedi di altezza ragionavo sulle
priorità della mia vita e a come sistemarle. Devo dire di essere riuscita nell’intento
talmente tanto bene che di lì in poi non ho più avuto tante storie da
condividere con voi. Certo, sono rimasta sempre la stessa con annessi imprevisti
fuori campo a condire la mia vita, ma in questi due anni nel campo sentimentale ci sono state sostanzialmente solo tre new entry rilevanti e tutte di statura variabile
tra i 60 e gli 80 cm… i miei nipoti nuovi di zecca! E siccome loro sono ancora
troppo piccoli per farmi disperare, arrovellare il cervello, o inorridire
dinnanzi a errori ortografici, ho pensato non vi sarebbe interessato sapere
quanto li ami e che nella nostra liaison sentimentale procede tutto liscio.
E, infatti, tutto liscio è filato fino a qualche sera fa, quando appunto ero nel
più totale relax con amici a festeggiare l’imminente matrimonio di Marianna e
Simone (sì forse di loro vi avrei potuto parlare, ma non mancherò di farlo nei
prossimi post). Io bevevo un bicchiere di vino e “il tipo” (il suo nome per
questo blog è ancora in fase di studio) pure, ma con un’altra. Io ho evitato di
innescare la modalità Gigi presentandomi di sfuggita e lui è parso a suo agio
nel presentarsi con nome e cognome. Roba che io a stento ricordo che mi chiamo
Giulia e non Gigì ed è per questo che sono subito fuggita via. Lui però poi ha evidentemente innescato la modalità Alex, perché quando sono tornata dai miei amici si è intrufolato tra di noi. Il resto è andato come potete immaginare. Lui
scherza, io troppo. Lui è gentile e io dico un sacco di parolacce. Lui però è
evidentemente anche pazzo, perché poi il giorno dopo mi ha aggiunta su fb e poi
su wapp. Così lui ha iniziato subito a usare le faccine e, siccome a me piaceva
e non volevo farlo fuori in tempo record, l’ho chiamato. Tre ore di telefonata.
No aspettate, ve lo ripeto: tre ore al telefono. E ho riso, riso tanto. Così quando
“il tipo” mi ha chiesto di andare a cena fuori ho anche accettato. Fino a qua
nulla di strano, se non fosse che con annessa cena ho fatto anche il mio primo
giro su due ruote e il tutto senza urlare, tremare e dimenarmi dalla paura. Perché,
in verità, di paura non ne ho avuta e forse - e dico forse – questa volta non
ne vorrei proprio avere. Ok, dai, ora non esageriamo, però è già qualcosa che
stavolta ho ammesso di averla. Prima ovviavo alla questione con “archiviazione
immediata della pratica” (cit. mia madre) e, se non scappavo io, facevo in modo lo
facessero loro. Riflettendo, in realtà, anche questa volta mi ci sono
impegnata, perché nella seconda e terza uscita l’ho invitato a bruciapelo a
raggiungermi mentre ero intenta nello studio di me stessa immersa nella fase di
decadentismo alcolico (queste storie vanno sviscerate meglio e lo farò nei
prossimi post). A quanto pare, però, lui è effettivamente pazzo, almeno quanto
me, perché non solo è rimasto, ma mi ha portata via con sé. Ok, no, in verità
sono io che ho occupato coattamente casa sua, ma poco importa dato che non solo
non mi ha denunciata, ma mi ha anche riportata a casa. Quindi, oltre ad essere
pazzo, probabilmente è anche buono e questo ci accomuna. Ma poi lui è alto e io
sono una gnappa. Io però sono giovane e lui è vecchio (ok, ammetto che questo è
un altro tentativo per farlo scappare!), perché ad essere onesta lui di sicuro
è più giovane di me che concorro per il Premio Nonna Belarda dell’anno. Lui poi
è anche simpatico e io pure (vero Runci?), solare e io pure, intelligente e io
un po’ meno, ma fortunatamente ancora non se n’è accorto. Ma soprattutto a lui
piace questo blog ed evidentemente anche le pennette all’arrabbiata, dato che è
il piatto con cui mi ha proposto di riprendere a scrivere. E siccome voglio che
se la smetta di leggere i vecchi post dove parlo di altri e mi piacerebbe che iniziasse a conoscermi per come sono con lui, questo è il motivo per
il quale oggi vi lascio questa ricetta!
Pennette all'arrabbiata
Ingredienti per 4
persone:
- 2 spicchi di AGLIO
- 100 g di PECORINO
- 40 g di OLIO EXTRA
VERGINE DI OLIVA
- 8 g di PREZZEMOLO
- 5 g di PEPERONCINO
FRESCO
- 400 g POMODORI PELATI
(scatola)
- 500 g di PENNETTE
RIGATE
Preparazione:
- Tritare
finemente l’aglio;
- Se
il peperoncino è fresco lavarlo, affettarlo e privarlo di parte dei semi; se è
secco spezzettarlo.
- Mettere
in una padella l'olio con l’aglio e farlo dorare a fiamma dolce.
- Unire
quindi il peperoncino, mescolare, lasciar cuocere per qualche minuto, quindi
unire il pomodoro.
- Unire
un pizzico di sale e proseguire la cottura per 10-15 minuti, a fiamma media e
senza coperchio. Mescolare di tanto in
tanto e a fine cottura assaggiare e regolare eventualmente di sale.
- Nel
frattempo lavare il prezzemolo, selezionarne le foglie e tritarle finemente con
la mezzaluna su un tagliere.
- Quando
il sugo sarà cotto unire un po' di prezzemolo tritato, mescolare e tenere
coperto.
- Lessare
la pasta in abbondante acqua salata e, poco prima di scolarla, accendere il
fuoco nella padella del condimento.
- Saltare la pasta scolata a fiamma vivace
nella padella del condimento per qualche minuto, girando di frequente.
- Servire
immediatamente decorando con altro prezzemolo tritato.
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