Quando mi piace qualcuno lo stomaco mi si chiude inesorabilmente e riesco a non mangiare per giorni. Evidentemente in questo
periodo non mi piace nessuno, perché non faccio che fermarmi a bar, pizzerie,
kebabbari e cornetterie anche uno in sequenza all'altro. L'altro giorno mi sono
ritrovata a mordere un supplì, mentre nella mano sinistra tenevo già un pezzo
di crostata per dopo. E non ci sarebbe stato da spaventarsi se non fossero
state le cinque del pomeriggio e non mi fossi alzata da tavola poco più di
un'ora prima. Così, spaventata dalla voracità con la quale ingurgito qualsiasi
cosa mi capiti a tiro, ho preso coraggio e sono salita sulla bilancia. E wow...
Addirittura un chilo in meno. Ma allora cosa vuol dire la mia irrefrenabile
masticazione onnivora? Presa da un po' di timore, ho così composto il numero del
medico per il quale avevo preso un diretto ristorante-casa Runci, anziché per
Torino (la mia faccia come il sedere è proverbiale) chiedendogli di prescrivermi analisi mirate. Dopo neanche qualche ora ero sdraiata su un freddo lettino
con un braccio disteso, pregando Dio non mi facesse il prelievo proprio lui e infatti
dopo pochi minuti è entrato col suo camice immacolato e il suo sguardo come a
dire "tanto lo sapevo che avresti trovato una scusa per tornare da
me". Credo che però dopo due giorni si sia dovuto ricredere sulla scusa
che avevo trovato perché mi ha chiamata dicendomi che avrei dovuto fare un
altro tipo di analisi, perché sospettava fossi incinta. E dopo il primo
"oh cazzo!", o meglio, dopo anche il secondo e il terzo e non so
quanti altri ne siano seguiti, ha preso il comando della situazione Gigi
e ho esclamato: "ma almeno sono gemelli?"
In quell'istante sono certa lui abbia ringraziato che venerdì sera io abbia preso il treno per casa di Runci e non per
Torino e mi ha dato appuntamento per lunedì. Ovviamente mi sono
presentata a fare quelle benedette analisi con tutto il seguito di mia
competenza, tanto che alla reception della clinica hanno pensato fosse
arrivato tutto l’harem di uno sceicco arabo con anche tutti i valletti:
più o meno una decina di persone tutte schierate in attesa di sapere i
risultati. Claudia mi continuava a ripetere che in ogni caso lei aveva già
esperienza da zia, Marianna mi guardava come a dire "non ti preoccupare a
tutto c'è una soluzione...", Veronica già aveva iniziato col toto nomi e
tutti gli altri nemmeno ricordo cosa facessero e cosa mi dicessero, perché io
ero nel più completo pallone e non facevo altro che chiedere della nutella.
Dopo non so quanto tempo di attesa, il “torinese” mi ha avvicinata con una faccia contrita e, ritrovandosi accerchiato nemmeno fosse l'oracolo di Delphi, si è sbrigato a sibillare che non erano due gemelli e non ne era nemmeno uno solo. Falso positivo. Solo questo ricordo, perché poi mio cugino mi ha portata fuori, mentre sentivo Silvia che gli inveiva contro qualcosa sull'andare a... Torino.
Insomma un weekend di ansia e panico, diecimila domande che nemmeno vi sto a raccontare e ora... un grande "bah, però, in fondo, se fosse stato..."
E siccome forse la faccenda non mi sarebbe dispiaciuta più di tanto, a patto che fossero stati due maschi (!), mi sono consolata con un piatto che in caso non avrei potuto mangiare per almeno nove mesi: la tartare di tonno che adoro da morire!
Dopo non so quanto tempo di attesa, il “torinese” mi ha avvicinata con una faccia contrita e, ritrovandosi accerchiato nemmeno fosse l'oracolo di Delphi, si è sbrigato a sibillare che non erano due gemelli e non ne era nemmeno uno solo. Falso positivo. Solo questo ricordo, perché poi mio cugino mi ha portata fuori, mentre sentivo Silvia che gli inveiva contro qualcosa sull'andare a... Torino.
Insomma un weekend di ansia e panico, diecimila domande che nemmeno vi sto a raccontare e ora... un grande "bah, però, in fondo, se fosse stato..."
E siccome forse la faccenda non mi sarebbe dispiaciuta più di tanto, a patto che fossero stati due maschi (!), mi sono consolata con un piatto che in caso non avrei potuto mangiare per almeno nove mesi: la tartare di tonno che adoro da morire!
TARTARE DI TONNO
Ingredienti:
2 cucchiaini di OLIO extra vergine d’oliva
4 fili di ERBA CIPOLLINA
1 punta di SENAPE
PEPE NERO
SALE
Preparazione:
1) tagliare al coltello il tonno a cubetti di circa mezzo
centimetro
2) tagliare i fili di erba cipollina
3) mettere ad insaporire per almeno mezz’ora il tonno così
tagliato in una ciotola con l’olio, il sale, il pepe, la senape (meno di mezzo
cucchiaino) e l’erba cipollina
4) una volta macerato il tutto, adagiare uno stampino sul
piatto di portata e metterci il tonno
5) pressare con l’aiuto di un cucchiaio
6) estrarre lo stampino e ecco pronta la tartare
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