Ieri sera ero all’Oasi della birra con il Calzinaio Matto,
Roberto e Serena (mio cugino e la moglie), Silvia (mia cugina, sorella di
Roberto), Domenico (praticamente mio cugino, dato che ad onor del vero è
entrato a far parte della famiglia prima lui di me, avendo 13 anni di più e
avendo conosciuto mio cugino alle elementari), la Runci, mia sorella e Ciurrò, suo marito.
Mancavano mio fratello e la fidanzata e poi saremmo stati tutti, tanto che
quando mi ha chiamata Claudia, secondo me spinta da Marianna per capire se
stessi dando una festa a casa sua, ha esclamato: “Ah, in pratica una riunione
di famiglia!” Ma io sono stata bravissima a far finta di non capire dove
volesse ricadere il suo sarcasmo…
Insomma, si parlava di un po’ di tutto, quando ad un certo
punto il discorso è caduto sul viaggio a Copenaghen. Scherzavamo sulla
sistemazione delle camere, che inizialmente sarebbero dovute essere composte da
Serena e Roberto in doppia e io, Veronica (la Runci) e Domenico nella tripla,
ma dato che ieri sera si è inserita in
extremis anche mia sorella, giocavamo sulla possibile combinazione delle coppie
in camera. La domanda ricadeva ovviamente su chi avrebbe dormito in stanza con
Domenico e, se anche alla fine è stata proposta una quadrupla per i 4
viaggiatori scompagnati, qualcosa mi dice che ci dormirò io. Proverò a tranquillizzare
mio padre dicendogli che ho un’arma letale per allontanare qualsiasi tipo di
uomo: gli occhiali da casa! Eh sì, perché essendo una talpa e rompendone uno al
mese io possiedo due paia di occhiali, uno che metto per uscire quando sono in
vena di vestirmi da sexy secretary, e uno modello nonna Abelarda squattrinata
che usa i fondi di bottiglia per setacciare le lenticchie.
Insomma, tornando al viaggio, secondo me un po’ stuzzicato dalla
sistemazione delle camere il Calzinaio Matto ad un certo punto mi chiede ad
alta voce cosa avessi intenzione di andare a vedere a Copenaghen.
Distrattamente emetto un “bohhhhh”, ma forse, conoscendolo, avrei dovuto
intuire dove sarebbe andato a parare. E infatti, in un istante lancia il suo
commento: “Ma come, prima eri Miss Lonely Planet!”
E subito sento quel geniaccio della Runci che intona: “Come si cambia per non morire, come si cambia per amore…” E so a cosa si stesse riferendo la mia Runci, perché non più tardi di 3 giorni fa avevamo affrontato proprio l’argomento “come si cambia” quando ci si lascia e si torna single.
E subito sento quel geniaccio della Runci che intona: “Come si cambia per non morire, come si cambia per amore…” E so a cosa si stesse riferendo la mia Runci, perché non più tardi di 3 giorni fa avevamo affrontato proprio l’argomento “come si cambia” quando ci si lascia e si torna single.
Lei mi stava
rimproverando che in casa non faccio mai nulla, avanzando la tesi secondo la
quale è anche giusto che io ritiri i panni dallo stendino, mi pieghi i miei e
lasci i suoi tutti ammucchiati sul fornello della cucina, ma chi aveva
stabilito che asciugamani e canovacci dovevano essere lasciati appesi in attesa
che lei li mettesse apposto, essendo in fondo un bene comune? Per
giustificarmi ho prima provato a tirare in ballo la legge del contrappasso, ma lei
ha ribattuto giustamente che non funziona se a pagare le conseguenze è lei e
non io. E così per sfuggire al cazziatone l’ho buttata sul drammatico: “Vero, forse non
faccio più niente dentro casa perché con il Calzinaio Matto facevo tutto io e
me ne lamentavo in continuazione. Ero diventata così pesante a causa delle
pulizie di casa che…” Ma subito mi ferma: “E no amica mia, non ti permetto
di vederla così. Se ti avesse aiutata, tu di certo non avresti avuto modo di
lamentarti dei suoi calzini sparsi qua e là. E dai, una volta me lo sono ritrovata
anch’io uno dentro la macchina! E poi guardaci: la nostra convivenza è un esempio
di come vanno le cose quando le si fa insieme.” E dicendo così avevo capito di
averla sfangata e di averle fatto involontariamente ammettere che noi ci
compensiamo a vicenda, anche se io compenso solo cucinando!
In breve, una volta sfangato il cazziatone, sono riuscita a
spostare la discussione su quando entrambe eravamo fidanzate e sugli errori che
abbiamo giurato di non ripetere mai con il futuro fidanzato, anche perché abbiamo
una certa età e non possiamo proprio permetterci di farci sfuggire anche il
prossimo! E così abbiamo stilato insieme una lista di difetti, rotture di
scatole, mancanze su cui non dovremmo mai più ricadere quando ci fidanzeremo,
magari aspettando di ritirarle fuori quando però saremo sposate!
Ed ecco anche per voi la lista:
1) Continuare ad essere sempre curate. E per curate non vale
andare dal parrucchiere quando il colore dei capelli forma la bandiera bianco
nera della Juve, e non solo perché la juve sta sulle palle a tutti.
2) Truccarsi ogni giorno, anche se questo comporta la gran
rottura di scatole di doversi struccare ogni sera, ma il nostro ragazzo non può
pensare di essersi fidanzato con Biancaneve e poi averla trasformata nella strega
cattiva nel preciso istante che ha pronunciato le parole” ti amo”. E’ anche una
tutela per noi: potrebbe denunciarci per truffa aggravata.
3) Non lamentarci in continuazione delle sue appisolate sul
divano, delle sue visite alla mamma, delle partite di calcetto e anche quelle alla playstation chiuso nella camera più lontana di casa, piuttosto
godetevi il silenzio!
4) Non addormentarci davanti alla tv alle ore 20,30 nell’istante
preciso in cui inizia il telegiornale, soprattutto se stanno passando la
notizia di quella uccisa nel sonno dal marito. Potrebbe prendere spunto e voi
nemmeno ve ne accorgereste.
5) Usare un solo paio di occhiali da vista, ossia quelli che
mettete quando dovete chiedere un aumento a lavoro. Potrebbe funzionare anche
quando dovrete chiedere un aumento di attività sessuale con lui.
6) Per chi ha il problema opposto, continuare ad avere rapporti
sessuali regolari. E per regolari non intendo una volta al mese proprio quando
avete il flusso mestruale per avere la scusa per rimandare anche quella
volta.
7) Essere sempre depilate e non solo quando d’estate dovete
uscire con le amiche, perché potrebbe prenderla come una sfida e lavarsi i
denti solo quando esce con gli amici.
8) Abolite i calzini sopra il pantalone del pigiama, anzi
abolite proprio il pigiama e i calzini e chiedete di farlo anche a lui così la
mattinata avrete meno cose da sistemare.
9) E infine, apprezzate chi vi sta accanto, anche se è uno
sconclusionato, pazzo, isterico, rompi palle e brontolone perchè magari un
giorno potreste rimpiangerlo, o magari no, ma una come la Runci non si trova
facilmente!
E dato che questo post è stato ispirato dal viaggio a
Copenaghen che ci faremo nel periodo natalizio, oggi vi posto una ricetta
tipica delle feste danesi, i biscotti allo zenzero.
Biscotti allo zenzero
Ingredienti:
600 gi di FARINA
250 g di ZUCCHERO
250 g di BURRO
150 g di MIELE
250 g di MANDORLE
2 cucchiai di ZENZERO
2 cucchiai di CHIODI DI GAROFANO
tritati
1 cucchiaio di CANNELLA
1 cucchiaio di BICARBONATO
Preparazione:
Mischiate il burro sciolto con lo
zucchero ed il miele. Aggiungete le mandorle tritate finemente, e, a poco a
poco, la farina, in modo da non fare grumi. Lavorate fino ad ottenere un
impasto omogeneo.
Aggiungete lo zenzero, la
cannella e i chiodi di garofano tritati insieme al bicarbonato. Mescolate bene.
Aggiungete un cucchiaio di latte
se l'impasto vi sembra troppo duro.
Formate una palla schiacciata e
lasciatela in frigo per una notte, avvolta nella pellicola trasparente da
cucina.
Trascorsa la notte, tagliate la
palla a fette oppure stendetela con un mattarello e usate le formine che
preferite per sagomare i vostri biscotti. Infornate i biscotti a 200° C su una
teglia imburrata per 8-10 minuti.
1 commenti:
Talento da vendere
Dck
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