Disgraziatamente quest'anno mia zia ha avuto la malaugurata
sorte di festeggiare il suo 65° compleanno proprio il giorno di Atalanta -
Lazio. L’appuntamento era alle ore 12, perché a casa mia (la casa in questione
nella fattispecie era di zia, ma nella nostra famiglia non si usa distinguere
di chi sia la casa) non basta arrivare a cinque minuti dal fischio di inizio:
prima bisogna fare l'analisi del pre-partita per scandagliare bene la
classifica, discutere sui se e i ma in caso di vittoria, pareggio e sconfitta,
esaminare il morale dei giocatori e concludere alla fine che... Eccoci tutti
qua.
Per un motivo o per un altro la famiglia è di nuovo radunata intorno ad una tavola imbandita, anche se oggi abbiamo pranzato con circa due ore di ritardo rispetto al solito, a causa appunto del match di campionato. Match terminato con una sonora sconfitta, ma una volta che zia ha messo al centro della tavolata la sua famigerata lasagna (quella che a Natale deve custodirmi dalle grinfie dei cugini) già avevamo dimenticato il risultato, tanto che mio cugino è tornato a sfornare le sue battute, papà ha ripreso a seguire le conversazioni di famiglia, ovviamente sempre a tratti dato che l'orecchio buono era comunque teso ai risultati degli altri campi, e zio ha ricominciato a dedicarsi alla sua attività preferita: mettere e togliere piatti dalla tavola. Perché la nostra è una famiglia un po' particolare.
Per un motivo o per un altro la famiglia è di nuovo radunata intorno ad una tavola imbandita, anche se oggi abbiamo pranzato con circa due ore di ritardo rispetto al solito, a causa appunto del match di campionato. Match terminato con una sonora sconfitta, ma una volta che zia ha messo al centro della tavolata la sua famigerata lasagna (quella che a Natale deve custodirmi dalle grinfie dei cugini) già avevamo dimenticato il risultato, tanto che mio cugino è tornato a sfornare le sue battute, papà ha ripreso a seguire le conversazioni di famiglia, ovviamente sempre a tratti dato che l'orecchio buono era comunque teso ai risultati degli altri campi, e zio ha ricominciato a dedicarsi alla sua attività preferita: mettere e togliere piatti dalla tavola. Perché la nostra è una famiglia un po' particolare.
Non ce n'è uno che assomigli
all'altro e tutti ci caratterizziamo per qualcosa di unico: papà è come una
sorta di tutto fare sempre pronto ad accorrere in aiuto di tutti con la sua
valigetta degli attrezzi; Mariagrazia, sua moglie, ha il compito invece di
redarguirlo quando da quella valigetta fa spuntare fuori i suoi consigli e le
sue domande da curiosone; zio Giorgio è il pacato di casa, quello che riesce ad
abbassare la media dei decibel emessi tra le mura domestiche quando siamo tutti
riuniti, e anche quello più ordinato, tanto che ogni volta dobbiamo stare
attenti a non farci sfilare il piatto da sotto il naso se decidiamo di prendere
una pausa tra una forchettata e l'altra; zia Anna, la festeggiata di oggi, è il
filo conduttore di tutti noi, perché aggiorna in tempo reale tutti i componenti
della famiglia sui fatti accaduti a ciascuno, anche quando le si chiede di
tenere il segreto. E sì, perché i segreti nella nostra famiglia non si riescono
a tenere tali neanche per mezz'ora. Appena una cosa esce dalla bocca di qualcuno è praticamente
certo che nell'arco di due giorni la notizia arrivi anche a nonna Lina, la
capofamiglia per eccellenza, che a quel punto alza la cornetta ed esclama: "senti un pò, ma è vero che..." E quando la telefonata inizia così,
è inutile che le si provi a dire di avere tanto da fare. Bisogna lasciar stare
quello che si sta facendo, sedersi sul divano e accendersi una sigaretta,
perché almeno per un'oretta si deve sviscerare a fondo il pettegolezzo, giusto
il tempo di trovare il lato positivo della faccenda e farla diventare un altro
aneddoto da raccontare al prossimo Natale!
Ed è a Natale che mio cugino Roberto da il meglio di sé, come quando alla
tenera età di dodici anni ha commentato “e se sente!” il regalo che mia madre
aveva fatto alla famiglia: una foto di me appena nata con su scritto “quest’anno ci sono
anch’io”.
Come accade in ogni coppia che si rispetti, se a mio cugino
tocca il ruolo del poliziotto buono, a Serena, sua moglie, spetta quello del
poliziotto cattivo, che - devo dire - interpreta alla perfezione con calci
sotto il tavolo, o occhiate esplicite, per placare Roberto quando il tono di
voce arriva a sfidare gli acuti pavarottiani, o quando si esibisce in
imitazioni riuscitissime della sorella. Per fortuna, Sivlia, la sorella
appunto, negli anni ha imparato a non offendersi, tanto che ora ci si fa
una bella risata sopra, che ovviamente lui imita un istante dopo! E la risata
non è l’unica cosa che ho in comune con mia cugina, perché è vero che siamo
completamente differenti, ma sempre più spesso ci capita di rivedere nell’altra
scelte, atteggiamenti e situazioni che entrambe pensavamo non potessimo mai
vivere nella stessa maniera. In effetti, i cromosomi non sono acqua e io dovrei
iniziare ad ammettere che quando le dico che è pesante per qualcosa che ha
scritto su facebook, o per una risposta che ha dato a qualcuno, in realtà lo
sto dicendo a me stessa, dato che facciamo le stesse cose!

LASAGNA AL FORNO
Ingredienti per 8 persone:
- 500 gr di LASAGNE
- 1200 ml di PASSATA DI POMODORO
- 3 SALSICCE
- 500 gr di CARNE MACINATA di vitello
- 300 gr di CARNE MACINATA di maiale
- 250 gr di BESCIAMELLA
- 500 gr di MOZZARELLA
- 200 gr di PARMIGIANO
- SALE
- OLIO extravergine
- 3 CAROTE
- 2 CIPOLLE BIANCHE
- 2-3 coste di SEDANO
- 1 bicc. di VINO BIANCO
- 2-3 foglie di ALLORO
1. Preparate le lasagne con la pasta fatta in casa o compratele già pronte in un buon negozio di pasta fresca.
3. Schiacciare la carne macinata e aggiungerla al soffritto sfiocchettandola.
4. Fate rosolare la carne per qualche minuto a fuoco vivace e poi irroratela col vino, alzando un pò la fiamma.
5. Non appena il vino si sarà asciugato, aggiungere il pomodoro aggiustato con un pò di sale. Abbassate la fiamma a fuoco lento.
7. Prima di chiudere il coperchio per far cuocere a fiamma bassissima il sugo per almeno due ore, mettere le foglie di lauro, meglio conosciuto come alloro.
Mia Zia, sempre quella che fa la alsagna squisita, suggerisce di passare la mozzarella al passa pomodoro con buchi larghi. in effetti, in questo modo si distribuisce su ogni strato molto più uniformemente.
11. Ora si procede con la prima stesura del primo strato. Il primo passo è di versare un pò si sugo in fondo alla teglia.
12. Ora disponete uno strato di lasagne (alcune vanno prima scottate in acqua bollente salata).
13. Cospargete di ragù e versate uno strato di besciamella, le fettine di mozzarella e una sploverata di parmigiano.
14. Ripetere l'operazione, formando i vari strati, fino a esaurimento ingredienti, o altezza della teglia.
16. Quando anche l'ultimo strato sarà composto, mettere la teglia in forno già caldo. 30 minuti di cottura a 200°.
Ed ecco il risultato!