A gennaio, mi sono trasferita in
Ohio dopo aver vissuto in Italia per tre mesi e ho cominciato un lavoro nuovo insegnando
ad un’universita’. Sono una specie di professoressa d’inglese - insegno inglese
universitaro agli studenti stranieri che vogliono studiare nellll’universita’
americane. Quando sono arrivata in Ohio, conoscevo il mio ragazzo ed i suoi
genitori (vivono qui), ma non conoscevo neanche una collega di lavoro. Questa
era una situazione che ero determinata ad cambiare, essendo una persona
socievole che sono. (Una considerazione a margine: qui non e’ troppo facile incontrare
la gente in torno a te, specialmente d’inverno. Viviamo nascosti dentro le
case, guidiamo – non camminiamo – a
lavoro, ritorniamo a casa, e basta. Qui finisce la storia. Non facciamo le
passeggiate di sera o di domenica come gli italiani e non abbiamo la grande
tradizione di stare insieme chicchierando sulle strade o andare ai caffé nel
pomeriggio solo per chiccherare/osservare la gente. Quindi potrebbe essere
difficile fare amiciza con qualcuno, e QUINDI o ti iscrivi ad un club/corso di
yoga/roba di genere, o fai l’amicizia con le colleghe. Non ho molto tempo
libero, ed sono stata costretta a fare la seconda opzione: fare amiciza con le
college. A questo punto arriviamo alla mia storia. Per conoscere meglio le
persone con cui lavoro, alcune ed io abbiamo organizzato una cena.
Ricordatevi che sono appena
ritornata dall’Italia, la grande cultura di ospitalita’, specialmente riguardo
alla cucina. Avevo dimenticato che vengo dalla cultura del individualismo, dove
ci sono le persone che credono che ciasciuno abbia no diritto ad avere esattamente
cio’ che vogliono esattamente quando lo vogliono. Non sono cosi’ tutti gli
americani, ma ho scoperto che evidentamente lavoro con quelli che si affidano a
questo diritto. Anzi, a dire la verita’, cerco di non esigere niente quando
sono in Italia, ma qui sulla “Terra dei Liberi” anche io potrei essere
difficile quando sono al ristorante - perche’ so che e’ la nostra cultura e anch’io
vorrei avere cio’ che voglio come voglio.
Ma per me, ospitare o essere un ospite e’ diverso. Per me. Non per
tutti. Vi spiegero’.
Due settimane fa, io ed il mio
raggazzo siamo stati ospitati a casa di una collega e di suo marito. Loro avrebbero
fatto la paella, noi avremmo portato una bevanda, l’insalata, ed il pane. Io e
la mia collega ed abbiamo organizzato il menu. Quest’esperienza mi ha fatto
rendere conto che non sono piu’ in Italia. Ecco la storia.
PARTE 1: La conversazione 3 giorni
primi: Ci stiamo organizzando.
Lei: Non vedo l’ora per sabato!
Io: Neanch’io! Porteremo l’insalata, pane…conosco una ricetta per fare il pane
croccante e buono…ed il vino.
Lei: oooo…a noi non piace il vino.
Io: Va bene porteremo la birra.
Lei: Perfetto! (piccola
pausa) ma solo la lager ed la ale, nessun Porter o Stout.
Io: OK!
Lei: Per dolce, vi va bene il gelato?
Io: Si! (Piccola pausa) Anzi, no.
Io non tollero il lattosio. (considerazione a margine: ho problemi con la digestione di cibi con
livelli alti di grasso, ma dico che non tollero il lattosio perche’ e’ piu’
facile) Potremmo portare il dolce, se vuoi.
Lei: Va bene. Siamo facile, veramente. (piccola
pausa) Solo che non mangiamo le noccioline o la menta.
Io: OK perfetto conosco una ricetta italiana per una torta fatta con dell’olio
d’olive al profumo di al limone.
Lei: Ohh. (smorfie “cortese”)
Neanche il limone.
Io (andando alla ricetta che nessun americano
potrebbe resistere): Vi vanno bene i brownies?
Lei: Perfetto! (partendo)
Io, con testa nelle mani parlando con me stessa: E qui siamo…
PARTE 2: Alla sua casa.
Arrivamo alla casa sua con tutto il cibo, esattamente com’era
specificato. Appena dopo, dissi a lei, Il
pane e’ fatto per essere crcocante, ma dentro la borsa di plastica nel quale
l’ho portato, e’ diventato un po’ mobido. Se vuoi, possiamo metterlo nel forno
per un attimo per rifare la crosta. Lei ha risposto, Ohhh (sorriso scomodo)… A mio
marito non piace il pane crocante.
Mi arresii. Sospirai, presi la mia
piccola pausa, e mi dissi a bassa voce, Non
sono piu’ in italia…
Be’, alla
fine ci siamo divertiti, abbiamo mangiato bene, e ho scoperto che e’ piu’
difficile avere gli ospiti o essere un’ospite qui negli Stati Uniti che in
Italia. Pero’, non mi scoraggio; la prossima volta non chiedero’ cosa vogliono
per evitare l’elenco di preferenze personali e faro’ l’unico piatto che so che
piace a tutti. Si, Italia. Nonostante il fatto che le preferenze americane
cambiano con ogni persona, c’e’ un piatto con cui e’ impossibile
sbagliarsi. Si, Italia. Hai letto
bene. Conosco il segreto per far
contento qualsiasi americano: i brownies. Ed oggi, a facciotuttodasola USA, vi do
la chiave dei loro cuori.
Un bacio a tutti - buona cucina!
Marti
Fudgy Brownies
70 g zucchero
2 cucchiai di
acqua
30 g burro
170 g (1
bicchiere) cioccolato fondente
85 g (½
bicchiere) cioccolato al latte tagliato
2 uova
½ cucchiaino di estratto di vaniglia (o
½ busta vaniglia per i dolci)
100 g farina
tipo 00
¼ cucchiaino
di lievito in polvere
pizzico di
sale
Mettete lo
zucchero e l’acqua in una pentola media a fiamma dolce e fate sciogliere lo
zucchero. Aggiungete il burro, mescolando la miscela continuamente. Aggiungete
il cioccolato e fatelo sciogliere, sempre mescolando. Togliete la pentola e lasciatela
raffreddare 1 minuto.
Aggiungete le
uova, uno ad uno, sbattendo, e la vaniglia.
In un’altra
ciotola, mescolate la farina, lievito in polvere, e sale e passatela al setaccio. Aggiungete la
miscela di farina alla miscela di cioccolato.
Pronti da mangiare! |
Mettete lo spray
della cottura in una teglia da forno 20 cm
x 20 cm (o tondo o rectangolo). Versate la pasta dentro la teglia e fatela
cucinare per 25-30 minuti ad 170ºC.
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